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Fatti e numeri della sharing mobility italiana

Nel 2018 la sharing mobility italiana si conferma come un settore in crescita nelle sue grandezze fondamentali, in trasformazione per alcuni suoi segmenti e in evoluzione per i servizi ancora poco affermati oggi ma che ne arricchiranno l’offerta nel prossimo futuro.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, a livello nazionale cresce di 14 unità il numero di servizi di mobilità condivisa innovativi, arrivando a un totale di 363 nel 2018, oltre 100 servizi in più di quelli presenti nel 2015 e un tasso di crescita medio del 12% all’anno.
Una crescita dovuta in particolare all’aumento di servizi di carsharing e scootersharing, oltre che al numero maggiore di città in cui è possibile accedere ai servizi digitali di pianificazione dei propri spostamenti.
Dal punto di vista geografico si conferma una prevalenza del nord sul centro-sud, dove è disponibile quasi il 60% di tutta l’offerta della sharing mobility italiana, per un totale di 271 Comuni italiani con almeno un servizio accessibile.
Sale invece molto più velocemente il numero di utenti della sharing Mobility che al 31 dicembre 2018 sono arrivati secondo le stime dell’Osservatorio a 5,2 milioni.
Un delta positivo rispetto all’anno precedente pari al 24%, cioè un milione di italiani in più che nel 2018 hanno scelto un servizio di mobilità condivisa di tipo innovativo per soddisfare le proprie esigenze di spostamento.
Se da un lato la fotta dei veicoli in condivisione presenti sulle strade italiane fa registrare un rallentamento, principalmente per l’uscita dal mercato di alcuni servizi di bikesharing free-floating arrivati solo un anno fa, dall’altro gli spostamenti proseguono in un trend di crescita positivo.

I tragitti effettuati dalle persone utilizzando un servizio di mobilità condivisa di tipo innovativo sono stimati nell’ordine dei 30-35 milioni, il 26% in più dell’anno precedente e il doppio di quelli stimati per il 2015.
Oltre che in termini quantitativi il settore della mobilità condivisa digitale cresce anche in termini qualitativi, in particolare osservando il fenomeno da una prospettiva di sostenibilità ambientale.
Cresce infatti la percentuale di veicoli elettrici sul totale dei veicoli a disposizione degli utenti, passando dal 27% del 2017 al 43% del 2018.
Una differenza positiva di sedici punti percentuali conseguenza soprattutto del boom dei servizi di scooter sharing elettrici in grado di sestuplicare la loro flotta in un anno e aumentando la quota relativa delle due ruote rispetto alle auto passando dal 6% del 2017 al 22% dell’anno successivo.
Oltre che più elettrici, i veicoli in condivisione che circolano sulle nostre strade sono anche mediamente sempre più leggeri e meno ingombranti: la massa media dei veicoli a motore è infatti diminuita del 17% tra il 2015 e il 2018, aprendo scenari interessanti da questo punto di vista con l’arrivo previsto dei monopattini in condivisione sulle strade delle città italiane.